Tensione nel governo, Zingaretti preoccupato dal Movimento 5 Stelle e dal ritorno in pista, anzi in piazza, di Luigi Di Maio.
Il Segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti è preoccupato dalla mobilitazione del Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio ha chiamato gli italiani in piazza per difendere le leggi volute dai pentastellati. Provvedimenti che, secondo l’ex leader politico, sarebbero minacciate da un tentativo di restaurazione.
Tensioni nel governo, Nicola Zingaretti preoccupato dal Movimento 5 Stelle
Stando alle indiscrezioni raccolte nel popolo Dem, Nicola Zingaretti sarebbe particolarmente preoccupato per le sorti del governo. La sensazione del Segretario è che se Conte non riesce a dare la svolta in tempi brevi si rischia il tracollo. E presumibilmente le elezioni anticipate, visto che Mattarella non sarebbe intenzionato ad incaricare una nuova maggioranza in questa legislatura già tormentata.
“Decidete che cosa volete fare rispetto a questo governo, altrimenti nessun problema è risolvibile“, avverte Nicola Zingaretti rivolgendosi al Movimento 5 Stelle.
L’allarme dalle parti del Nazareno è scattato dopo che Luigi Di Maio ha chiamato a raccolta gli italiani il prossimo 15 febbraio, quando i fedelissimi sono chiamati a manifestare contro una politica che sarebbe intenzionata a cancellare il lavoro fatto dal Movimento 5 Stelle in questa esperienza al governo.
“Giudico questa iniziativa un errore e invito Di Maio a guardare al futuro e casomai a dare un contributo sul come questo governo ritrova in provvedimenti da mettere in campo insieme una sua prospettiva politica“, ha dichiarato Zingaretti.
Zingaretti dalla parte di Conte
In realtà il Segretario del Partito democratico sembra condividere la visione del premier Giuseppe Conte. In fin dei conti sono pochi quelli che vogliono davvero far cadere il governo per tentare la sorte alle urne. Lo stesso Matteo Renzi, guardando i sondaggi, viaggia in acque decisamente poso tranquille. Rischia un flop clamoroso.
C’è però il rischio concreto di un lento ma inesorabile logoramento che potrebbe portare alla caduta del governo quasi per errore, magari per una banalità. Magari per pochi voti in Aula.
E il Partito democratico è pronto a riprendere le discussioni sui decreti Sicurezza
Il Partito democratico inoltre sembra intenzionato ad alzare l’asticella riportando all’attenzione della maggioranza di governo la modifica dei decreti sicurezza di Matteo Salvini. E sul tema la maggioranza è tutt’altro che compatta. Il Pd chiede la revisione radicale dei provvedimenti, mentre i Cinque Stelle non vogliono rinnegare del tutto quanto fatto al fianco della Lega. Prima della crisi senza fine, iniziata con l’alleanza di governo con i Dem.
M5s, Di Maio alza l’asticella
E intanto sullo sfondo di un governo che non sembra propriamente stabile c’è il momento drammatico del Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio torna a prendersi la scena e invoca la mobilitazione di piazza, forse anche pestando i piedi a Vito Crimi, reggente in carica. Il ministro degli Esteri torna leader e chiama fissa il prossimo appuntamento con gli italiani. L’idea è quella di riprendere le battaglie storiche del MoVimento. Una sorta di ritorno al passato. Un passato in cui il Partito democratico era uno dei principali avversari politici dei Cinque Stelle. E non è un caso che Zingaretti abbia consigliato a Di Maio di guardare avanti. Al futuro.
Ma il M5s non ha più niente da perdere. L’unico obiettivo è quello di riconquistare la fiducia degli elettori che hanno cambiato casacca e la sensazione è che la prova del nove possa essere il tema della revoca delle concessioni ad Autostrade. Nel governo prende piede l’idea di un revisione delle concessioni. Se passasse questa linea il viaggio dei Cinque Stelle sarebbe da considerarsi al capolinea.